Federmeccanica e Fim e Uilm hanno raggiunto l'intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori metalmeccanici. Come anticipato nei giorni scorsi dal vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei alla fine si è arrivati ad un'intesa solo con Cisl e Uil con l'esclusione del sindacato più rappresentativo la Fiom Cgil. Le parti hanno concordato aumenti medi a regime per il triennio 2010-2012 pari a 112 euro mensili lordi (110 calcolati sul quinto livello professionale). Ai circa un milione e 300mila lavoratori metalmeccanici saranno corrisposti ulteriori 15 euro mensili dal primo gennaio 2011 come elemento di perequazione per chi non ha la contrattazione integrativa. Come avevano chiesto le imprese, la prima tranche degli aumenti retributivi sarà più leggera rispetto alle successive due. Infatti, dal primo gennaio 2010 si partirà con aumenti di 28 euro mensili; poi nel 2011 saranno corrisposti altri 40 euro e nel 2012 altri 42.

L'elemento perequativo, per chi non fa contrattazione aziendale, salirà dal primo gennaio 2011 di 15 euro. Sul fondo Cometa (per la previsenza integrativa) la contribuzione dell'azienda salirà dall'attuale 1,2% all'1,4% nel 2012 e all'1,6% nel 2013. Al fondo di sostegno al reddito le aziende verseranno per i primi due anni due euro per ogni lavoratore. Il dipendente verserà un euro e l'iscrizione sarà volontaria. A partire dal 2012 l'azienda avrà l'obbligo di versare la quota solo per i lavoratori che avranno aderito.

Il presidente di Federmeccanica, Pierluigi Ceccardi, giudica positivamente l'accordo siglato stamane per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. «È un accordo molto buono e responsabile nei confronti dei lavoratori, delle aziende e del Paese». Ceccardi ha definito l'intesa «un atto di grande responsabiltà», dicendosi rammaricato solo per l'assenza della Fiom.

E sulle divisioni tra i sindacati resta lo strascico polemico. Soprattutto dopo la decisione della sigla Cgil di querelare Raffaele Bonanni. «La Fiom assume il linguaggio della delinquenza comune» aveva infatti dichiarato il leader della Cisl, in un'intervista al Messaggero, commentando gli slogan delle manifestazioni svoltesi il 9 ottobre per lo sciopero dei metalmeccanici. Oggi, proprio nel giorno in cui si certifica la spaccatura tra i sindacati, il segretario generale della Fim-Cisl, Giuseppe Farina, esprime «amarezza e un forte disappunto» per la querela della Fiom-Cgil. «È singolare - dice - che la Fiom Cgil compia un tale atto in un contesto nel quale si rende responsabile, quotidianamente, con volantini e aggressioni verbali di ogni genere, di innescare - afferma Farina - un clima di tensione e di scontro, che non trova la condivisione dei lavoratori e non impedirà il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Esprimo a nome personale e dell'intera Fim Cisl vicinanza e solidarietà a Raffaele Bonanni».

 

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